20 novembre 2006

Troppe rapine dopo l'indulto

Levata di scudi a Milano, per i sempre più frequenti episodi di criminalità a cui è sottoposta la cittadinanza. Pioggia di lettere di protesta ai giornali e copiose richieste di aiuto alle forze dell'ordine.

"Negli ultimi giorni a Milano si registra una crescita delle rapine con protagonisti ex carcerati tornati a piede libero grazie all’indulto. È singolare che uno Stato invece di difendere il cittadino lo metta in condizione di essere maggiormente esposto alla criminalità."

Allarme da Regina Coeli: celle di nuovo sovraffollate

Il carcere romano già in emergenza a pochi mesi dal provvedimento di indulto: da 900 a 746 ed ora ospita ben 980 reclusi.
Analoga situazione anche per il carcere di Latina.

17 novembre 2006

In arrivo 22 "borse lavoro" per chi beneficia dell'indulto

EMILIA ROMAGNA: In arrivo 22 «borse lavoro» per chi beneficia dell'indulto.

E' questo il nuovo pro­getto promosso da Nello Cesari, provvedi­tore regionale dell'amministra­zione penitenziaria.

Aggredisce l'ex moglie e torna in cella

Trentenne marocchino, uscito dal carcere grazie all'indulto, si scaglia contro la consorte comasca al termine dell'udienza di separazione in tribunale.

Insulti verbali ed aggressioni anche ai carabinieri intervenuti per sedare la lite.

16 novembre 2006

Ricettatori fortunati

ORVIETO: Il pm chiede otto anni, il giudice li assolve dal riciclaggio e li condanna a due per ricettazione, ma per effetto dell’indulto escono liberi dall’aula di tribunale

14 novembre 2006

Discordanze sul numero degli indultati

Prima si parla di oltre 29mila, oltre due volte il previstopoi il ministero della Giustizia precisa che sono 17.449.

An e Lega: "Il governo ha mentito sugli effetti del provvedimento"
Prodi: "Non è vero che sono il doppio. Provvedimento approvato da tutti"

12 novembre 2006

Fuori con l'indulto e il padre di una sua vittima lo mantiene

Fuori con l'indulto e senza soldi, viene mantenuto dal paese.

«Ha ucciso mia figlia. Grazie all'indulto è stato scarcerato dopo tre anni di carcere e ora gli pago pure l'albergo perché lui non sa dove andare a dormire. Le sembra una cosa normale?».

E' pazzesco ma è così. Francesco Gussoni il 23 gennaio del 2000 ha ucciso Sonia Di Gregorio, 20 anni, perché lei voleva lasciarlo.

Uccise la figlia neonata e adesso è libero

Condannato, insieme alla moglie, per l'infanticidio della figlia e l'occultamento del corpicino, Dario Marchionne è tornato libero grazie all'indulto: il Tribunale dell'Aquila ha accolto il ricorso presentato dal suo legale.
L'uomo è stato affidato ai servizi sociali e potrà ricongiungersi con la moglie.

31 ottobre 2006

La ballerina Miroslawa torna in libertà

PARMA: potrebbe uscire in semilibertà la ballerina polacca, e lavorare in una boutique con cui ha collaborato già tempo fa.

Grazie all'indulto, quindi, nemmeno Katharina Miroslawa finirà di scontare la sua pena in carcere, per l'omicidio premeditato dell'amante freddato con 2 colpi di pistola alla nuca.

21 ottobre 2006

Riduzioni di pena anche per gli assassini

Mondovì- Cuneo."Una pessima giornata per la civiltà del diritto"
"Impossibile avere fiducia nella giustizia; è come se l'avessero uccisa due volte".
I familiari di Mariuccia Dotto, la sarta uccisa a coltellate nel 2003 da Bruno Tacchini.
Così commentano la sentenza della Corte d'assise d'Appello di Torino.
reo confesso, in primo grado, l'operaio trentasettenne è stato condannato a 20 anni di reclusione, pena ridotta a 15 anni in 2° grado.


da LA STAMPA, sabato 21 ottobre 2006

20 ottobre 2006

Uxoricida libero grazie all'indulto e ad un errore

BIELLA: Grazie all'indulto e ad un errore del magistrato in uomo di 35 anni che uccise la moglie sei anni fa, ora è libero.
Doveva essere giudicato dal Tribunale di sorveglianza, ma una notifica sbagliata ha fatto saltare l’udienza.

13 ottobre 2006

Ricettatori fortunati

ORVIETO: Il pm chiede otto anni, il giudice li assolve dal riciclaggio e li condanna a due per ricettazione, ma per effetto dell’indulto escono liberi dall’aula di tribunale

08 ottobre 2006

Roma manifesta contro l'indulto











Oggi, all'ombra del colosseo, la protesta di Roma si è aggiunta a quella di Firenze, per ricordare ai nostri politici che non ci stiamo, l'indulto non ci è piaciuto e non cambieremo mai idea al riguardo...anzi! Semmai dovranno essere loro a rivedere completamente questa legge come le altre leggi scandalo varate in passato.
La manifestazione si è svolta pacificamente, in un clima quasi di festa fra turisti incuriositi che chiedevano spiegazioni ed informazioni.

Gli organizzatori hanno distribuito volantini, magliette, ed accolto qualsiasi domanda con un sorriso e risposte pertinenti.

Dopo il tramonto hanno ricordato ad alta voce i nomi dei parlamentari indagati e/o condannati, i nomi di quelli che hanno votato a favore dell'indulto e concluso con filastrocche politiche.







07 ottobre 2006

Tre anni di sconto per i maghi della truffa

Telefono Antiplagio sta ricevendo molte proteste sull’indulto perche' il provvedimento votato alla Camera non esclude il reato di truffa.

Di conseguenza, anche Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile, che per anni hanno raggirato migliaia di famiglie e cittadini italiani, potranno usufruire di questo dono inatteso: prima patteggiando in appello (da 10 a 6 anni), poi usando lo sconto di 3 anni dell'indulto (da 6 a 3), che implichera' l'affidamento ai servizi sociali in luogo della detenzione.
Per non parlare del ''mago'' Do Naisimento, fuggito in Brasile e condannato definitivamente, in contumacia, a 4 anni, che potra' tornare tranquillamente in Italia a scontare un anno di finto volontariato, o del socio della Marchi, Francesco Campana, anch'egli condannato a 4 anni, che se patteggera' in secondo grado vedra' addirittura volatilizzarsi la pena.

Gli editori che in Italia guadagnano di piu' dalle pubblicita' dei ''maghi'' sono, nell'ordine: Berlusconi (600 inserzioni), Pagine Gialle (400), Rizzoli (200), Rai (100). Speriamo che non sia anche questo il motivo per cui il voto e' stato bipartizan.

04 ottobre 2006

Difficoltà per giustificare l'indulto al mostro il mostro di Foligno

ROMA - Clemente Mastella difende con forza l'indulto, dopo le ultime polemiche rilanciate, tra l'altro, dagli sconti di pena al "mostro di Foligno".

Emanuele Medoro, il magistrato che ha applicato l'indulto a Luigi Chiatti: "Non coinvolgete i giudici nelle polemiche, il Parlamento fa le leggi, il giudice deve applicarle".

In occasione della festa nazionale del corpo di Polizia penitenziaria, Mastella fornisce le ultime cifre sull'indulto: "Grazie al provvedimento approvato, ne hanno beneficiato 23.543 detenuti e sono rientrati in carcere, perché colti in flagranza di reato, in 742 (con una percentuale del 3%)''.


Dediti all'estorsione anche dopo l'indulto

In una lettera di sfogo ad Italians, un giovane di Casandrino, Napoli, denuncia gli estortori che gli hanno chiesto 30.000 euro per pareggiare la cifra non versata alla camorra, nel periodo in cui erano in carcere.
Ora che l'indulto li ha liberati, riprendono tranquillamente la loro attività criminosa e l'azienda tessile del giovane Emilio dovrà chiudere i battenti.

La lega nord deplora l'indulto al mostro di Foligno

Luigi Chiatti, reo confesso del duplice omicidio dei piccoli Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci, usufruirà dello sconto di tre anni ed anche dalla Lega Nord si levano voci di protesta.

Castelli:
"Provo una grande pena per le vittime e per le loro famiglie. Io continuo a rimanere dalla parte di Abele. Questa maggioranza non ha alcun rispetto dei sentimenti dei cittadini e della brava gente".

Lussana: "Cosa dicono il ministro Mastella e tutti coloro che hanno votato l’indulto facendo credere ai cittadini italiani che non avrebbe riguardato pedofili e violentatori? Tacciono in un vergognoso e colpevole silenzio.Paradossalmente se Chiatti si fosse limitato alle molestie sessuali nei confronti delle sue piccole vittime non avrebbe beneficiato dell’indulto. Siccome, invece, le ha uccise ha potuto ottenere lo sconto di pena".

03 ottobre 2006

Indulto al mostro di Foligno

Luigi Chiatti, il mostro di Foligno, uscirà dal carcere tre anni prima.

L’uomo che nei primi anni ’90 violentò e uccise i piccoli Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci, ha ottenuto la riduzione dai giudici della corte d’Assise d’Appello di Perugia. In primo grado venne condannato all'ergastolo perché venne ritenuto pienamente capace di intendere e di volere. In appello la pena è stata ridotta a 30 anni, dopo il riconoscimento della semi infermità mentale. Sino ad oggi non aveva mai ottenuto neanche dei permessi premio. Il sacerdote antipedofilia Fortunato Di Noto commenta: "Una presa in giro".
L'Osservatorio sui diritti dei minori alza la voce: "una riduzione di pena è un segnale negativo. La pedofilia e la morte di due bimbi sono crimini contro l'umanità".

Roma: manifestazione anti-indulto l' 8 ottobre

Polemiche per l'indulto accordato al mostro di Firenze

Esplodono le polemiche sullo sconto di pena al "mostro di Foligno" che uscirà tre anni prima.

Oggi i parenti delle vittime sono increduli. Luciano Paolucci, padre di Lorenzo dichiara :"Non riesco a crederci ma la realtà è questa: questo indulto è uno schiaffo a tutti quei bambini che muoiono e soffrono per colpa degli adulti".

Scandalizzato il parlamentare di An Maurizio Gasparri. "E' una vergogna inaudita che anche il mostro di Foligno esca dal carcere grazie all'indulto. Chi ha votato questo provvedimento e soprattutto il governo e il ministro che lo hanno perorato con convinzione dovrebbero chiedere scusa a tutti gli italiani".
Roberto Castelli, della Lega Nord, rincara la dose:"Nessun rispetto per vittime e cittadini. Provo una grande pena per le vittime e per le loro famiglie".

30 settembre 2006

Firenze manifesta contro l'indulto

FIRENZE, piazzale Michelangelo - oggi si è tenuta la manifestazione contro l'indulto, organizzata da gruppi cittadini stanchi delle leggi improponibili che sfornano i nostri governi.

Davanti alle telecamere di rai tre, TGR regionale della Toscana, si sono alternati gli interventi di:
- Daniele Massari (Dir. Ulysse – periodico culturale MRE Firenze),
- Fabio Evangelisti (vice capogruppo Italia dei Valori),
- Paolo Manneschi (Seg. Provinciale Repubblicani Europei),
- Giorgio Giorgi (Seg. Regionale Repubblicani Europei),
- Giovanna Maggiani Chelli (Pres. Associazione familiari vittime Via Dei Georgofili),
- Andrea Vannini (T.J. Amici di Beppe Grillo di Firenze e Prato).

Mafioso liberato da un cavillo

PALERMO - Francesco Luppino, killer della mafia che ha gia' scontato 26 anni di reclusione per un duplice omicidio commesso (Trapani) nel 1984.
L'esponente delle cosche trapanesi e' fuori dal carcere grazie a un cavillo giudiziario.
La legge vieta lo sconto di pena di tre anni per i boss ma il legislatore non ha tenuto conto del fatto che l'aggravante per i fatti di mafia e' stata introdotta solo nel 1991.
Cosi' tutte le condanne arrivate prima possono godere del beneficio.

Liberati due mafiosi grazie all'indulto

Dall'intervento di Giovanna Maggiani Chelli (Pres. Associazione familiari vittime Via Dei Georgofili) alla manifestazione contro l'indulto che si è tenuta oggi a Firenze, la denuncia di due fatti gravissimi che riguardano l'estensione dell'indulto anche a due esponenti mafiosi.
"La legge non prevede agevolazioni per i boss, ma il legislatore quando ha preparato il testo dell'indulto, non ha considerato che l'aggravante per i fatti di mafia è stata introdotta nel 1991. Luppino è stato condannato per mafia nel 1988, ed è stato il primo mafioso a beneficiare dell'indulto."
"In seguito è stata la volta di Giovanni Aprena, boss di San Giovanni a Peduccio, legato alla camorra."

27 settembre 2006

L'indulto libera anche Silvia Baraldini

Torna in libertà anche Silvia Baraldini, condannata negli Stati Uniti a 43 anni per molteplici reati fra i quali l'associazione sovversiva, ed il concorso in evasione.

Dopo lunghe trattative diplomatiche, nel 1999, viene estradata in Italia dove avrebbe dovuto terminare la sua pena (nel 2008), è stata invece liberata prima del tempo, grazie all'indulto.
Mentre la destra insorge e la sinistra esulta, dall'America si ripromettono di discuterne con le autorità italiane.

26 settembre 2006

Detenuto rom esce dal carcere, viene ucciso poco dopo

Nella periferia milanese un rom viene liberato grazie all'indulto ma, fuori dal carcere, lo aspetta una vera e propria esecuzione, in seguito alla quale sono rimasti feriti anche i suoi parenti.

Indulto per un boss mafioso

Magistrato sommerso dalle pratiche non riesce a depositare la motivazione di una condanna ad ergastolo per il boss mafioso Alberti che grazie alla decorrenza dei termini per custodia cautelare e all'indulto, tornerà presto libero.

21 settembre 2006

Il mostro di Foligno chiede lo sconto di pena di 3 anni

PERUGIA - La cronaca lo ricorda come "il mostro di Foligno", uccise due bambini, ora chiede l'applicazione della legge dell'indulto e quindi uno sconto sui 30 anni di pena che sta scontando.

Riguardo all'applicazione dell'indulto, dovrà essere esaminata la questione degli atti di libidine che gli vennero contestati in relazione all'uccisione di Simone Allegretti, reato poi però assorbito come specifica aggravante nel reato di omicidio. Lo sconto di pena non si applica infatti per la violenza sessuale. Negli ultimi tempi Chiatti, ha più volte chiesto la concessione dei permessi premio, ma le sue istanze sono state sempre respinte, ha quindi fatto ricorso anche in Cassazione ma la sua istanza è stata giudicata inammissibile.

Giovanni Picuti, legale di parte civile per conto dei familiari di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci non ritiene che Chiatti possa tornare in libertà. "L'istanza per lo sconto di lascia il tempo che trova, non penso che possa avere riflessi sulla possibilità di Chiatti di tornare libero. La vera garanzia è rappresentata dalla valutazione della pericolosità sociale, che rimane altissima e allarmante. Voglio proprio vedere chi si prenderà la responsabilità di far tornare effettivamente libero Chiatti".

Ruba auto, scoppia a piangere in aula

Ruggero Calabrese, è nuovamente libero grazie all'indulto, non riesce a trovare lavoro e ruba un'auto.
In tribunale, fra le lacrime, dirà che era disperato ma il giudice gli rifiuta gli arresti domiciliari proprio a causa dei suoi innumerevoli precedenti penali.

20 settembre 2006

Scippa una donna, era libero grazie all'indulto

Un ventitreenne, a bordo di un motorino rubato, ruba la borsa ad una signora di Monteprandone ma viene arrestato nel giro di poche ore dai Carabinieri. Al giovane, noto alle forze dell'ordine per altri reati, nel mese di agosto era stato concesso l'indulto.

18 settembre 2006

Tradito dal cellulare!

Beneficiario di indulto perde il cellulare durante una rapina, la vittima lo porta ai carabinieri che si adoperano per la restituzione del telefono... ed arrestarlo di nuovo!

17 settembre 2006

Arrestati gli assassini dell'edicolante di Napoli

Arrestati, questa notte, i responsabili dell'omicidio di Salvatore Buglione, l'edicolante di Napoli, ucciso con una coltellata il 4 settembre per essersi opposto al tentativo di rapina dei quattro giovani, tutti tornati prematuramente in libertà, perchè beneficiari dell'indulto.

L'indulto incoraggia la delinquenza a Napoli

Dopo la legge sull'indulto, Napoli, è sempre più in mano a gruppi di giovani delinquenti, i più vecchi hanno vent'anni e i più piccoli neanche quattordici. Oltre 1.300 quelli scarcerati per indulto.

"Le troppe scarcerazioni hanno rafforzato il senso di impunità, che è un obiettivo incoraggiamento a delinquere ancora", ha spiegato Franco Roberti, il procuratore aggiunto a capo del pool anticamorra.

"Qui giace la sicurezza", era l'incisione su una bara sistemata davanti alla Prefettura, il cadavere della legalità in una piazza del Plebiscito insolitamente deserta.
Turisti feriti, caccia ai Rolex e la città invoca, tra le polemiche, il coprifuoco e l'uso dell'esercito...e mentre da Roma temporeggiano si sussueguono i vari Vincenzino Gallo, in grado di uccidere a sangue freddo, su commissione, e poi tornare a casa e festeggiare o vantarsi al telefono con altri come lui fornendo dettagli a dir poco agghiaccianti.

13 settembre 2006

Le promesse non mantenute di Previti e di Mastella

«Cesare Previti sarà totalmente libero, salvo ricevere periodiche visite dell'assistente sociale per reinserirsi nella società, dalla quale però ci si è sempre dimenticati di disinserirlo. A maggio, prima di entrare a Rebibbia, aveva annunciato in aula una lettera di dimissioni, di cui però non s'è mai trovata traccia (i soliti disservizi delle Poste). Dunque, al momento, resta deputato».

Mastella, ha presentato una controriforma delle intercettazioni che nel programma dell'Unione non c'era (ma in quello di Berlusconi sì). E ora si impegna sul Corriere della sera a «non dare l'impressione di voler eliminare a ogni costo quello che è stato approvato in precedenza». Cioè a tradire platealmente le promesse elettorali.(Marco Travaglio, l'unità)

07 settembre 2006

Revisione partziale della pena in Africa

Approvata una revisione parziale di pena per 1.002 detenuti condannati nel periodo fra il primo luglio 2005 ed il 30 giugno 2006, nel Benin.

I detenuti condannati ai lavori forzati a vita vedranno commutare la loro pena in 20 anni di lavori forzati. Non è prevista alcuna revisione della pena x reati qui l’omicidio, uso e traffico di stupefacenti, violenza su minori e traffico di bambini.

Secondo un comunicato del governo questo provvedimento è stato preso in onore del quarantaseiesimo anniversario dall’nidipendenza del paese.

05 settembre 2006

In Argentina si revocano gli indulti

BUENOS AIRES - Il giudice federale argentino Norberto Oyarbide ha annullato oggi l'indulto concesso a suo tempo all'ex dittatore Jorge Rafael Videla, nell'ambito di una causa in cui è accusato di aver disposto nel 1976, con un decreto, l'arresto di due imprenditori tessili.

Ieri, nell'ambito della stessa causa, il magistrato ha dichiarato anticostituzionali anche gli indulti concessi agli ex ministri dell'economia e degli interni, José Alfredo Martinez de Hoz e Albano Harguindeguy.

02 settembre 2006

L'indulto cancella la pena di Poggiolini, ex direttore generale della Sanità

Duilio Poggiolini, ex direttore generale del ministero della Sanità, condannato per corruzione, doveva scontare ancora due anni, da trascorrere in regime di affidamento in prova ai servizi sociali.

Tre giorni fa, gli è stato riconosciuto il diritto di usufruire dello sconto di pena previsto dalla nuova legge sull'indulto ed è tornato in libertà, chiudendo così uno dei capitoli più celebri della letteratura di Mani pulite.

29 agosto 2006

Calissano torna in libertà

MILANO - A quasi un anno dalla notte che stroncò la carriera di Paolo Calissano e soprattutto la vita della brasiliana Ana Lucia Bandiera, l'attore racconta di non sentirsi affatto responsabile per la morte della brasiliana, per la quale è stato, per altro, ritenuto responsabile.

Non è ancora stato liberato (uscirà dal carcere solo a gennaio del 2007) ma già rilascia dichiarazioni riguardo al suo proseguimento di carriera, cene, fiction e fama.

20 agosto 2006

Indulto per il barbaro omicidio della suora di Chiavenna

CHIAVENNA (SONDRIO) - Veronica Pietrobelli, 23 anni, è libera con tre di anticipo, per l'omicido della suora, "in nome di Satana", che ha perpetrato, con altre due complici, all'epoca minorenni, nel parco delle Regine Giganti a Chiaravenna.

Non rimetterà piede a Chiavenna, né i conoscenti di un tempo sarebbero pronti ad accoglierla: già gridano all'ingiustizia.
Il parroco, don Ambrogio Balatti, è perplesso e ritiene che il provvedimento sia "eccessivo, troppo generoso" ed insieme al fratello della vittima auspica, un reale pentimento per le giovani omicide che il 6 giugno del 2006 si sono macchiate di un reato così grave.


Ambra Gianasso, condannata a dodici anni e 4 mesi, resta reclusa nel carcere di Torino, ma presto potrebbe godere della semilibertà.
Andrà forse meglio a Milena De Giambattista, che da un paio di mesi si trova a Grezzana, Verona, nella comunità di don Antonio Mazzi, dove sta scontando la stessa pena di Veronica. Anche a lei potrebbero applicarsi i benefici dell'indulto.

18 agosto 2006

Indulto: affare d'oro per gli affaristi!

MILANO - Finanzieri, banchieri, immobiliaristi. I nomi più noti? Fazio, Fiorani, Consorte, Ricucci, Tanzi, Geronzi, Cragnotti. Per loro i tre anni di sconto di pena previsti dall'indulto hanno il sapore della certezza della libertà.

La nuova legge aiuterà tutti loro, in caso di eventuale condanna, a fare pochi o nessun giorno di carcere perché l'indulto - che copre tutti i reati commessi entro il 2 maggio scorso - "abbuona" di fatto sei, e non tre, anni di carcere, grazie alla possibilità di accedere prima del tempo all'affidamento ai servizi sociali e, in generale, alle misure alternative.

Considerando quanti chiederanno il giudizio abbreviato (con lo sconto di un terzo della pena) e che alcuni di loro hanno problemi di salute e di età, il gioco è fatto. Da ultimo, non va dimenticato che molte di queste indagini arriveranno a processo per il rotto della cuffia, grazie alla legge ex Cirielli, che riduce i tempi di prescrizione.

14 agosto 2006

Bari: nuovi rientri in carcere dopo l'indulto

MOLA DI BARI - Beneficia dell'indulto, esce dal carcere, torna a casa, commette una serie di violazioni e fa ritorno nella casa circondariale di Bari.

Protagonista della vicenda è Francesco Brunetti, 44 anni, di Mola, arrestato per estorsione e violenza privata, per ben due volte, si era sottratto all'obbligo di firma cui doveva quotidianamente attenersi presso il comando della tenenza carabinieri.
Per lui sono scattate le manette e sono stati così vanificati i benefici del condono.

Le porte delle carceri si sono spalancate, per circa un centinaio di detenuti facenti capo al territorio a Sud-Est di Bari, intensificando le attività di controllo e osservazione, per evitare la reiterazione dei delitti e la ricaduta degli ex detenuti nel tunnel delle attività illecite.

13 agosto 2006

Un indulto fatto male ed inutile

Le dichiarazioni shock di Daniele B.,ex rapinatore, uscito con 3 anni di anticipo grazie all'indulto.

I carcerati sono solo stati uno strumento per far uscire gli amici dei nostri politici inadeguati e corrotti.

Il ministro Mastella ha sbagliato non doveva liberarci ad agosto, nel mese delle vacanze pochi aiuti per gli ex carcerati

09 agosto 2006

Sulla scia della "generosità" di Mastella, serial killer chiede permesso premio

GENOVA - Donato Bilancia ha confessato di aver ucciso 17 persone ed è stato condannato a 13 ergastoli, ma pensa di poter beneficiare dell'indulto: presenterà una richiesta di permesso-premio al magistrato di sorveglianza.

Il pm Enrico Zucca, che raccolse la confessione dell'assassino, taglia corto: "La Cassazione esclude tassativamente che all'ergastolo si possa applicare l'indulto, anche in relazione all'ammissione dei benefici penitenziari". E poi mancherebbero i presupposti per un permesso: Bilancia ha avuto comportamenti "irregolari" in prigione, è considerato "pericoloso socialmente" e non si è mai pentito".

Mastella, sottolinea: "fino ad ora non abbiamo riscontrato degli eccessi nel comportamento di coloro che sono usciti. Mi auguro che sappiano gestire con responsabilità questo atto di generosità del Parlamento".
Il governo ha stanziato tredici milioni di euro per pagare tirocini di formazione a duemila ex detenuti che beneficiano dell'indulto, e garantire a chi esce dal carcere un sostegno economico.

05 agosto 2006

Indulto: occupata la cattedrale di Palermo ed errori nelle scarcerazioni al nord

PALERMO - Un centinaio di detenuti, 21 dei quali beneficiari dell'indulto, hanno occupato stamane la cattedrale per chiedere un lavoro.

MONTANO LUCINO - L'ex sindaco condannato per molestie sessuali su 32 ragazzini, è stato scarcerato per effetto del provvedimento di clemenza.

BRESCIA - la procura ha allertato le questure italiane a causa dell'errata scarcerazione (sempre per l'indulto) di sei detenuti considerati altamente pericolosi.

04 agosto 2006

Nuove polemiche accolgono la richiesta della grazia da parte del capo della banda della Uno Bianca

Roberto Savi, capo della banda della Uno Bianca, chiede la grazia e scoppiano le polemiche.

Mastella: "Savi può chiedere grazia ma io posso non essere daccordo"'

Reazioni indignate, dall'associazione che riunisce i familiari delle vittime della banda, alla quale hanno fatto eco, oggi, quella del vicesindaco di Rimini, del sostituto procuratore generale di Bologna e anche dell'Osservatore Romano.
Il quotidiano del Vaticano insorge: "Come osa questo feroce assassino, pluriomicida, fra l'altro ex poliziotto, chiedere clemenza, il perdono dello Stato?".

Il fatto, poi, che Savi abbia deciso di avanzare la richiesta senza chiedere il parere del proprio avvocato - così come riferito ieri dallo stesso legale, Donatella De Girolamo - lascia stupito il sostituto procuratore generale di Bologna, Vito Zancani: "Ciò mi porta a credere che abbia perso il senso della realtà". e continua definendolo "un gesto di disperazione", in questo caso forse dettato dall'aver visto gli effetti dell'indulto, su altri detenuti.

Durissime anche le esteranzioni di Gasparri: "assassini come Savi dovrebbero finire i loro giorni dietro le sbarre ma è possibile che il governo di centrosinistra valuti altre ipotesi, annoverando nel suo schieramento terroristi come D'Elia, indagati per violenze come Caruso e Farina .Potrebbero immaginare per Savi una nomina a senatore a vita o l'ingresso nel governo dove non sfigurerebbe certamente accanto a Mastella che ha riempito le città di criminali con l'indulto e accanto ai personaggi già citati".

Le giustificazioni della sinistra

Molti beneficiari dell'indulto fanno ritorno in carcere dopo poche ore dalla loro liberazione, è un dato di fatto incontrovertibile, ma la sinistra minimizza.

Prodi nega si sia trattato di un "perdono generalizzato"e sottolinea l'alta percentuale con cui è stato votato il provvedimento.

Amato, dal canto suo, tiene a spiegare:"tutti gli immigrati "condannati sono sotto il nostro controllo.
Si tratta di immigrati sospettati di connessioni con attività terroristiche e condannati per reati minori come il falso documentale. L'esempio più illustre è Al Capone, condannato per evasione fiscale, che con l'indulto sarebbe uscito".

Fassino invece dichiara: "non era più rinviabile, tenuto conto che l'ultimo indulto risale a sedici anni fa".

02 agosto 2006

Indulto: liberi solo per un giorno

Da nord a sud, ieri sono usciti dal carcere 3.344 detenuti e numerosi i casi in cui la libertà è durata solo poche ore.

ROMA - Piero Melis, 54 anni, esce dal carcere e picchia la moglie in mezzo alla strada. Torna in carcere per direttissima e deve ora rispondere di tentato omicidio.


SARDEGNA - Massimiliano Formula, 32 anni, e Raimondo Muntoni, 28, usciti dal carcere di Macomer alle 18, sono andati in un bar vicino alzando un po' troppo il gomito e attirando l'attenzione di una pattuglia della polizia che è intervenuta chiedendo le loro generalità. Gli ex carcerati hanno aggredito i poliziotti, assalendoli con calci e pugni. Dopo 5 ore sono di nuovo in carcere.

GENOVA - Giovanni Calassi, 45 anni, è stato arrestato per tentata rapina cinque ore dopo essere stato scarcerato (stesso motivo per il quale era stato arrestato la prima volta!).

LOMBARDIA - Un detenuto uscito ieri è morto per overdose, la maggior parte è ritornata in carcere per tentati furti e rapine e chi, a soli 32 anni, è stato trovato morto, per over dose.

TRIESTE - E' tornato in galera a tempo di record anche Giampaolo Monteduro, sorpreso appena dodici ore dopo la scarcerazione, mentre con un paio di forbici tentava di forzare una macchina.

BOLOGNA - E' finita di nuovo dietro le sbarre anche una torinese di 33 anni sorpresa a rubare tre paia di jeans in un negozio di abbigliamento in pieno centro.

SIENA - L.C., 56 anni, in preda ai fumi dell'alcol disturbava i turisti nella centrale piazza Indipendenza. Quando i carabineri hanno provato ad intervenire, l'uomo si è dimenato. E' stato arrestato con accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Domani in processo per direttissima.

ANZIO - Un 35enne, appena liberato, si è diretto a casa dell'ex convivente - con la quale vi erano stati vari problemi durante il periodo di carcerazione - e ha iniziato ad inveire contro la madre rivolgendole gravi minacce. All'arrivo della pattuglia della polizia, l'uomo - che ha precedenti per rapina, spaccio di stupefacenti, maltrattamenti in famiglia e danneggiamento - si è scagliato contro i carabinieri, ferendone uno con una testata. I militari lo hanno immobilizzato e arrestato.

POZZUOLI - Procolo De Pasquale, non ha invece retto la notizia ed è morto all'ospedale napoletano "Loreto Mare" poche ore prima di essere scarcerato per un infarto.

COSENZA - All'opposto la vicenda di Giovanni Valentino, dimenticato in cella, per un errore.

PALERMO - E' stato, invece, arrestato dai carabinieri di Palermo, un tunisino di 28 anni: l'accusa è atti osceni in luogo pubblico, praticati davanti all'entrata del Policlinico del capoluogo siciliano, davanti ad alcuni bambini.

Mastella prova a giustificare questi fatti come "fenomeno purtroppo normalissimo" ma c'è già chi ha annunciato battaglia, come il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, secondo cui la Regione si costituirà "parte civile in tutti i procedimenti penali che dovessero essere avviati per fatti commessi, dopo la scarcerazione, da coloro che hanno beneficiato o beneficeranno dell'indulto".

Indulto: torna in carcere dopo 5 ore per tentato furto

GENOVA - Un 45enne, uscito ieri sera alle 22 dal carcere di Marassi grazie all'indulto, e' stato arrestato dopo cinque ore e mezzo della Polfer di Genova per tentato furto.

L'uomo, con precedenti penali per reati analoghi, dopo aver vagato per alcune ore in città, ha sfondato la vetrata di una pizzeria per rubare.

Le prime scarcerazioni

Da Catanzaro parte il via per il primo detenuto scarcerato grazie all'applicazione dell'atto di clemenza. Anselmo Novello, condannato per omicidio.
A Torino i primi detenuti beneficiari sono stati due condannati per omicidio e un condannato per rapine.
A Milano Grazia e Patrizia, entrambe detenute per reati di droga, sono state le prime recluse a lasciare il carcere di San Vittore.
A Napoli troveranno la libertà circa 250 detenuti, condannati in maggior parte per scippi, rapine, spaccio di droga, omicidio.
A Palermo una piccola folla di parenti e amici attende l'uscita dei primi detenuti che hanno beneficiato dell'indulto, alcune decine.
Saranno invece oltre 2.000 le persone che a Roma usufruiranno immediatamente dell'indulto.

01 agosto 2006

Requisiti per beneficiare dell'indulto

Il provvedimento che concede l’indulto è stato promulgato ed in poche ore la legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed è già entrata in vigore, da oggi, primo agosto 2006.

La versione finale del provvedimento, concede l’indulto per tutti i reati commessi fino a tutto il 2 maggio 2006, nella misura non superiore a tre anni per le pene detentive e non superiore a 10.000 euro per quelle pecuniarie.

Non potrà usufruire dell'indulto chi avrà commesso uno o più dei seguenti reati:
- associazioni sovversive
- associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico
- arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale
- addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale
- attentato per finalità terroristiche o di eversione
- atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi
- devastazione, saccheggio e strage
- sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione
- banda armata
- associazione per delinquere
- associazione di tipo mafioso
- strage
- riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù
- prostituzione minorile
- pornografia minorile
- detenzione di materiale pornografico
- iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile
- tratta di persone
- acquisto e alienazione di schiavi
- violenza sessuale
- atti sessuali con minorenne
- corruzione di minorenne
- sequestro di persona a scopo di estorsione
- usura
- riciclaggio

Il beneficio dell’indulto, è un provvedimento di clemenza e di urgenza, sarà revocato di diritto se chi ne ha usufruito commette, entro cinque anni dalla data di entrata in vigore di questa legge, un delitto non colposo per il quale riporti condanna a pena detentiva non inferiore a due anni.

30 luglio 2006

Chi beneficerà dell'indulto?

La lista dei reati ammessi allo sconto di pena va dall'omicidio al furto, dalla rapina al traffico di droga e al voto di scambio. E poi ci sono gran parte dei reati finanziari.

Secondo stime ancora approssimative:
- 38.086 è il numero dei detenuti oggi in cella a scontare una condanna definitiva,
- circa un terzo( all'incirca 12.700 detenuti) tornerà subito in libertà
- altri 3-4 mila avranno diritto allo sconto di pena ma lasceranno le carceri in periodi successivi
- 5.009 persone agli arresti domiciliari
- 1.728 in semilibertà
- 15.685 condannati all'affidamento in prova

Nella lista infinita di chi avrà uno sconto di detenzione la maggioranza è sconosciuta ai più, ma ci sono anche nomi e volti che la gente ha imparato a conoscere come Annamaria Franzoni, Ruggero Jucker (l'imprenditore milanese che nel 2002 uccise la fidanzata).
Oppure Vanna Marchi e la figlia, Stefania Nobile, sempre che le loro condanne vengano confermate. Stesso discorso per Calisto Tanzi e Fausto Tonna, del caso Parmalat.
Riduzione automatica anche per Erika De Nardo e Omar, i ragazzi del duplice delitto di Novi Ligure.
Per tutti c'è però ancora da aspettare, lo sconto arriverà fra anni. Il solo che finirà i suoi arresti domiciliari fra pochi giorni è Cesare Previti.

L'AIFVS: l'indulto è un insulto alla decenza

L'associazione familiari e vittime della strada condanna la legge sull'indulto: "Poteva essere un atto di clemenza se pianificato nel rispetto della dignità umana, tenendo conto sia della gravità dei reati e sia del reinserimento sociale del detenuto.Ed invece è stato realizzato nel peggiore dei modi,in disprezzo dei valori della civiltà, compresa la giustizia, ed ignorandoogni elementare regola di buon senso: mentre si proclamava che l'indulto sarebbe stato circosritto solo ai reati meno gravi, vi si ricomprendeva anche il reato di omicidio!Evidenziamo anche per l'indulto che ogni atto di clemenza realizzato alla "carlona" risulta non solo offensivo per le vittime ma anche non utile per gli stessi detenuti, oltre che in contrasto con il minimo etico che dovrebbe caratterizzare la convivenza democratica."

28 luglio 2006

le reazioni a caldo dopo l'approvazione dell'indulto

Le reazioni dopo il via libera della Camera all'indulto
DI PIETRO: «Dignità svenduta dall'Unione»
GIORDANO: «Bene così ma resta una ferita nella maggioranza».

MASTELLA: «L'unica posizione sbagliata era la discriminazione morale»
D'ALEMA: «Io sono sempre stato infatti favorevole all'indulto».
FIORONI: «Credo che sia un provvedimento saggio, un atto di clemenza che sposa giustizia e carità».
CAPEZZONE: «È un atto importante e positivo. Ora, chiediamo al Senato di prendere una decisione, positiva o negativa, ma di farlo rapidamente. Sarebbe davvero negativo se si arrivasse alla pausa estiva senza una decisione definitiva delle Camere».
BERLUSCONI: «. Quando le tesi della maggioranza ci convincono e riteniamo che siano nell'interesse del Paese, non abbiamo nessuna difficoltà ad aggiungere il nostro voto al loro».

25 luglio 2006

Vittime del lavoro...ed ora anche dell'indulto

L'indulto condona 3 anni di pena anche per i reati relativi ai caduti sul lavoro o affetti da malattie professionali. Un caso per tutti: 3 mila morti da amianto soltanto per gli stabilimenti Eternit.

Il rischio è vanificare il maxiprocesso che si aprirà l'anno prossimo a Torino contro i big boss della multinazionale svizzera che devono rispondere di disastro doloso e di un'infinità di omicidi colposi.

Grazie all'indulto, difficilmente finiranno mai in carcere e grazie all'amnistia di 5 anni, annunciata per la ripresa autunnale, non verserebbero nemmeno un euro alle vittime e ai loro familiari.

Stessa sorte toccherà agli operai della Fiat affetti da "sindromi da sforzo ripetuto" alle mani, alle spalle e alle braccia, per gli inadeguati ritmi lavorativi a cui erano sottoposti e a quelli della Bayer e Glaxo, per i presunti danni alla salute provocati da farmaci come il Lipobay e il Lanoxin. Per questi reati, oggi, in carcere non c'è nessuno. Grazie all'indulto, non ci entrerà nessuno nemmeno in futuro.

22 luglio 2006

Scontro di opinioni sull'indulto

ROMA - Per Di Pietro sarebbe "immorale" allargarlo ai reati finanziari ed aggiunge:"Noi dell'Italia dei Valori non abbiamo mai detto che sfiduceremo il governo; piuttosto abbiamo detto che lo appoggeremo dall'esterno ma mai che lo sfiduceremo perché abbiamo fatto un patto con gli elettori".

Per Mastella invece l'indulto va bene così com'è e replica: "Le persone forti non hanno alcuna paura quando assumono iniziative di clemenza rispetto ad un mondo che ha bisogno di essere guardato con una dimensione umana. Nel testo proposto alla commissione non mi sembra vi siano eccessi o negligenze morali".

15 maggio 2006

Bertinotti rilancia l'amnistia

Oggi, il presisdente della camera, Bertinotti si è pronunciato a favore dell'amnistia.

Gasparri di AN si dichiara fermamente contrario, preannunciando l'ostruzionismo che il suo partito
contrapporrà ad ogni eventuale provvedimento di indulto e amnistia.

Di Pietro concorda: "siamo stati, siamo e saremo sempre contro ogni atto di clemenza verso i detenuti, se non dopo una vera riforma giudiziaria".

23 ottobre 2005

Grande vittoria per le vittime dell'amianto in Brasile

Fernanda Giannasi, ispettore del lavoro,dice: "Dopo nove anni, un tribunale brasiliano ha
finalmente riconosciuto la negligenza dell'Eternit S/A nell'esporre i lavoratori
all'Amianto."

Si sono inoltre stabiliti alcuni punti fondamentali per le vittime dell'amianto ed i loro familiari:

- i lavoratori e le lavoratrici che sono stati danneggiati hanno diritto a un indennizzo da parte dell'Eternit per l'esposizione subita all'Amianto e riceveranno una pensione proporzionale alla perdita finanziaria subita
- l'azienda è tenuta a pagare anche i "danni morali" per un ammontare pari a 50-300 volte i salari minimi
- si specifica in dettaglio come e quando l'indennizzo deve essere erogato e sono state emesse linee guida per l'assistenza medica che l'Eternit e tenuta a fornire ai malati.

Riusciremo in Italia ad ottenere altrettanto?... o avremo piuttosto la conferma di come quest'indulto sia solo d'ostacolo alla giustizia?