25 luglio 2006

Vittime del lavoro...ed ora anche dell'indulto

L'indulto condona 3 anni di pena anche per i reati relativi ai caduti sul lavoro o affetti da malattie professionali. Un caso per tutti: 3 mila morti da amianto soltanto per gli stabilimenti Eternit.

Il rischio è vanificare il maxiprocesso che si aprirà l'anno prossimo a Torino contro i big boss della multinazionale svizzera che devono rispondere di disastro doloso e di un'infinità di omicidi colposi.

Grazie all'indulto, difficilmente finiranno mai in carcere e grazie all'amnistia di 5 anni, annunciata per la ripresa autunnale, non verserebbero nemmeno un euro alle vittime e ai loro familiari.

Stessa sorte toccherà agli operai della Fiat affetti da "sindromi da sforzo ripetuto" alle mani, alle spalle e alle braccia, per gli inadeguati ritmi lavorativi a cui erano sottoposti e a quelli della Bayer e Glaxo, per i presunti danni alla salute provocati da farmaci come il Lipobay e il Lanoxin. Per questi reati, oggi, in carcere non c'è nessuno. Grazie all'indulto, non ci entrerà nessuno nemmeno in futuro.

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