FIRENZE, piazzale Michelangelo - oggi si è tenuta la manifestazione contro l'indulto, organizzata da gruppi cittadini stanchi delle leggi improponibili che sfornano i nostri governi.
Davanti alle telecamere di rai tre, TGR regionale della Toscana, si sono alternati gli interventi di:
- Daniele Massari (Dir. Ulysse – periodico culturale MRE Firenze),
- Fabio Evangelisti (vice capogruppo Italia dei Valori),
- Paolo Manneschi (Seg. Provinciale Repubblicani Europei),
- Giorgio Giorgi (Seg. Regionale Repubblicani Europei),
- Giovanna Maggiani Chelli (Pres. Associazione familiari vittime Via Dei Georgofili),
- Andrea Vannini (T.J. Amici di Beppe Grillo di Firenze e Prato).
30 settembre 2006
Mafioso liberato da un cavillo
PALERMO - Francesco Luppino, killer della mafia che ha gia' scontato 26 anni di reclusione per un duplice omicidio commesso (Trapani) nel 1984.
L'esponente delle cosche trapanesi e' fuori dal carcere grazie a un cavillo giudiziario.
La legge vieta lo sconto di pena di tre anni per i boss ma il legislatore non ha tenuto conto del fatto che l'aggravante per i fatti di mafia e' stata introdotta solo nel 1991.
Cosi' tutte le condanne arrivate prima possono godere del beneficio.
L'esponente delle cosche trapanesi e' fuori dal carcere grazie a un cavillo giudiziario.
La legge vieta lo sconto di pena di tre anni per i boss ma il legislatore non ha tenuto conto del fatto che l'aggravante per i fatti di mafia e' stata introdotta solo nel 1991.
Cosi' tutte le condanne arrivate prima possono godere del beneficio.
Liberati due mafiosi grazie all'indulto
Dall'intervento di Giovanna Maggiani Chelli (Pres. Associazione familiari vittime Via Dei Georgofili) alla manifestazione contro l'indulto che si è tenuta oggi a Firenze, la denuncia di due fatti gravissimi che riguardano l'estensione dell'indulto anche a due esponenti mafiosi.
"La legge non prevede agevolazioni per i boss, ma il legislatore quando ha preparato il testo dell'indulto, non ha considerato che l'aggravante per i fatti di mafia è stata introdotta nel 1991. Luppino è stato condannato per mafia nel 1988, ed è stato il primo mafioso a beneficiare dell'indulto."
"In seguito è stata la volta di Giovanni Aprena, boss di San Giovanni a Peduccio, legato alla camorra."
"La legge non prevede agevolazioni per i boss, ma il legislatore quando ha preparato il testo dell'indulto, non ha considerato che l'aggravante per i fatti di mafia è stata introdotta nel 1991. Luppino è stato condannato per mafia nel 1988, ed è stato il primo mafioso a beneficiare dell'indulto."
"In seguito è stata la volta di Giovanni Aprena, boss di San Giovanni a Peduccio, legato alla camorra."
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27 settembre 2006
L'indulto libera anche Silvia Baraldini
Torna in libertà anche Silvia Baraldini, condannata negli Stati Uniti a 43 anni per molteplici reati fra i quali l'associazione sovversiva, ed il concorso in evasione.
Dopo lunghe trattative diplomatiche, nel 1999, viene estradata in Italia dove avrebbe dovuto terminare la sua pena (nel 2008), è stata invece liberata prima del tempo, grazie all'indulto.
Mentre la destra insorge e la sinistra esulta, dall'America si ripromettono di discuterne con le autorità italiane.
Dopo lunghe trattative diplomatiche, nel 1999, viene estradata in Italia dove avrebbe dovuto terminare la sua pena (nel 2008), è stata invece liberata prima del tempo, grazie all'indulto.
Mentre la destra insorge e la sinistra esulta, dall'America si ripromettono di discuterne con le autorità italiane.
26 settembre 2006
Detenuto rom esce dal carcere, viene ucciso poco dopo
Nella periferia milanese un rom viene liberato grazie all'indulto ma, fuori dal carcere, lo aspetta una vera e propria esecuzione, in seguito alla quale sono rimasti feriti anche i suoi parenti.
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Indulto per un boss mafioso
Magistrato sommerso dalle pratiche non riesce a depositare la motivazione di una condanna ad ergastolo per il boss mafioso Alberti che grazie alla decorrenza dei termini per custodia cautelare e all'indulto, tornerà presto libero.
21 settembre 2006
Il mostro di Foligno chiede lo sconto di pena di 3 anni
PERUGIA - La cronaca lo ricorda come "il mostro di Foligno", uccise due bambini, ora chiede l'applicazione della legge dell'indulto e quindi uno sconto sui 30 anni di pena che sta scontando.
Riguardo all'applicazione dell'indulto, dovrà essere esaminata la questione degli atti di libidine che gli vennero contestati in relazione all'uccisione di Simone Allegretti, reato poi però assorbito come specifica aggravante nel reato di omicidio. Lo sconto di pena non si applica infatti per la violenza sessuale. Negli ultimi tempi Chiatti, ha più volte chiesto la concessione dei permessi premio, ma le sue istanze sono state sempre respinte, ha quindi fatto ricorso anche in Cassazione ma la sua istanza è stata giudicata inammissibile.
Giovanni Picuti, legale di parte civile per conto dei familiari di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci non ritiene che Chiatti possa tornare in libertà. "L'istanza per lo sconto di lascia il tempo che trova, non penso che possa avere riflessi sulla possibilità di Chiatti di tornare libero. La vera garanzia è rappresentata dalla valutazione della pericolosità sociale, che rimane altissima e allarmante. Voglio proprio vedere chi si prenderà la responsabilità di far tornare effettivamente libero Chiatti".
Riguardo all'applicazione dell'indulto, dovrà essere esaminata la questione degli atti di libidine che gli vennero contestati in relazione all'uccisione di Simone Allegretti, reato poi però assorbito come specifica aggravante nel reato di omicidio. Lo sconto di pena non si applica infatti per la violenza sessuale. Negli ultimi tempi Chiatti, ha più volte chiesto la concessione dei permessi premio, ma le sue istanze sono state sempre respinte, ha quindi fatto ricorso anche in Cassazione ma la sua istanza è stata giudicata inammissibile.
Giovanni Picuti, legale di parte civile per conto dei familiari di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci non ritiene che Chiatti possa tornare in libertà. "L'istanza per lo sconto di lascia il tempo che trova, non penso che possa avere riflessi sulla possibilità di Chiatti di tornare libero. La vera garanzia è rappresentata dalla valutazione della pericolosità sociale, che rimane altissima e allarmante. Voglio proprio vedere chi si prenderà la responsabilità di far tornare effettivamente libero Chiatti".
Ruba auto, scoppia a piangere in aula
Ruggero Calabrese, è nuovamente libero grazie all'indulto, non riesce a trovare lavoro e ruba un'auto.
In tribunale, fra le lacrime, dirà che era disperato ma il giudice gli rifiuta gli arresti domiciliari proprio a causa dei suoi innumerevoli precedenti penali.
In tribunale, fra le lacrime, dirà che era disperato ma il giudice gli rifiuta gli arresti domiciliari proprio a causa dei suoi innumerevoli precedenti penali.
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20 settembre 2006
Scippa una donna, era libero grazie all'indulto
Un ventitreenne, a bordo di un motorino rubato, ruba la borsa ad una signora di Monteprandone ma viene arrestato nel giro di poche ore dai Carabinieri. Al giovane, noto alle forze dell'ordine per altri reati, nel mese di agosto era stato concesso l'indulto.
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18 settembre 2006
Tradito dal cellulare!
Beneficiario di indulto perde il cellulare durante una rapina, la vittima lo porta ai carabinieri che si adoperano per la restituzione del telefono... ed arrestarlo di nuovo!
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17 settembre 2006
Arrestati gli assassini dell'edicolante di Napoli
Arrestati, questa notte, i responsabili dell'omicidio di Salvatore Buglione, l'edicolante di Napoli, ucciso con una coltellata il 4 settembre per essersi opposto al tentativo di rapina dei quattro giovani, tutti tornati prematuramente in libertà, perchè beneficiari dell'indulto.
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L'indulto incoraggia la delinquenza a Napoli
Dopo la legge sull'indulto, Napoli, è sempre più in mano a gruppi di giovani delinquenti, i più vecchi hanno vent'anni e i più piccoli neanche quattordici. Oltre 1.300 quelli scarcerati per indulto.
"Le troppe scarcerazioni hanno rafforzato il senso di impunità, che è un obiettivo incoraggiamento a delinquere ancora", ha spiegato Franco Roberti, il procuratore aggiunto a capo del pool anticamorra.
"Qui giace la sicurezza", era l'incisione su una bara sistemata davanti alla Prefettura, il cadavere della legalità in una piazza del Plebiscito insolitamente deserta.
Turisti feriti, caccia ai Rolex e la città invoca, tra le polemiche, il coprifuoco e l'uso dell'esercito...e mentre da Roma temporeggiano si sussueguono i vari Vincenzino Gallo, in grado di uccidere a sangue freddo, su commissione, e poi tornare a casa e festeggiare o vantarsi al telefono con altri come lui fornendo dettagli a dir poco agghiaccianti.
"Le troppe scarcerazioni hanno rafforzato il senso di impunità, che è un obiettivo incoraggiamento a delinquere ancora", ha spiegato Franco Roberti, il procuratore aggiunto a capo del pool anticamorra.
"Qui giace la sicurezza", era l'incisione su una bara sistemata davanti alla Prefettura, il cadavere della legalità in una piazza del Plebiscito insolitamente deserta.
Turisti feriti, caccia ai Rolex e la città invoca, tra le polemiche, il coprifuoco e l'uso dell'esercito...e mentre da Roma temporeggiano si sussueguono i vari Vincenzino Gallo, in grado di uccidere a sangue freddo, su commissione, e poi tornare a casa e festeggiare o vantarsi al telefono con altri come lui fornendo dettagli a dir poco agghiaccianti.
13 settembre 2006
Le promesse non mantenute di Previti e di Mastella
«Cesare Previti sarà totalmente libero, salvo ricevere periodiche visite dell'assistente sociale per reinserirsi nella società, dalla quale però ci si è sempre dimenticati di disinserirlo. A maggio, prima di entrare a Rebibbia, aveva annunciato in aula una lettera di dimissioni, di cui però non s'è mai trovata traccia (i soliti disservizi delle Poste). Dunque, al momento, resta deputato».
Mastella, ha presentato una controriforma delle intercettazioni che nel programma dell'Unione non c'era (ma in quello di Berlusconi sì). E ora si impegna sul Corriere della sera a «non dare l'impressione di voler eliminare a ogni costo quello che è stato approvato in precedenza». Cioè a tradire platealmente le promesse elettorali.(Marco Travaglio, l'unità)
Mastella, ha presentato una controriforma delle intercettazioni che nel programma dell'Unione non c'era (ma in quello di Berlusconi sì). E ora si impegna sul Corriere della sera a «non dare l'impressione di voler eliminare a ogni costo quello che è stato approvato in precedenza». Cioè a tradire platealmente le promesse elettorali.(Marco Travaglio, l'unità)
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07 settembre 2006
Revisione partziale della pena in Africa
Approvata una revisione parziale di pena per 1.002 detenuti condannati nel periodo fra il primo luglio 2005 ed il 30 giugno 2006, nel Benin.
I detenuti condannati ai lavori forzati a vita vedranno commutare la loro pena in 20 anni di lavori forzati. Non è prevista alcuna revisione della pena x reati qui l’omicidio, uso e traffico di stupefacenti, violenza su minori e traffico di bambini.
Secondo un comunicato del governo questo provvedimento è stato preso in onore del quarantaseiesimo anniversario dall’nidipendenza del paese.
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05 settembre 2006
In Argentina si revocano gli indulti
BUENOS AIRES - Il giudice federale argentino Norberto Oyarbide ha annullato oggi l'indulto concesso a suo tempo all'ex dittatore Jorge Rafael Videla, nell'ambito di una causa in cui è accusato di aver disposto nel 1976, con un decreto, l'arresto di due imprenditori tessili.
Ieri, nell'ambito della stessa causa, il magistrato ha dichiarato anticostituzionali anche gli indulti concessi agli ex ministri dell'economia e degli interni, José Alfredo Martinez de Hoz e Albano Harguindeguy.
Ieri, nell'ambito della stessa causa, il magistrato ha dichiarato anticostituzionali anche gli indulti concessi agli ex ministri dell'economia e degli interni, José Alfredo Martinez de Hoz e Albano Harguindeguy.
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02 settembre 2006
L'indulto cancella la pena di Poggiolini, ex direttore generale della Sanità
Duilio Poggiolini, ex direttore generale del ministero della Sanità, condannato per corruzione, doveva scontare ancora due anni, da trascorrere in regime di affidamento in prova ai servizi sociali.
Tre giorni fa, gli è stato riconosciuto il diritto di usufruire dello sconto di pena previsto dalla nuova legge sull'indulto ed è tornato in libertà, chiudendo così uno dei capitoli più celebri della letteratura di Mani pulite.
Tre giorni fa, gli è stato riconosciuto il diritto di usufruire dello sconto di pena previsto dalla nuova legge sull'indulto ed è tornato in libertà, chiudendo così uno dei capitoli più celebri della letteratura di Mani pulite.
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