30 luglio 2006

Chi beneficerà dell'indulto?

La lista dei reati ammessi allo sconto di pena va dall'omicidio al furto, dalla rapina al traffico di droga e al voto di scambio. E poi ci sono gran parte dei reati finanziari.

Secondo stime ancora approssimative:
- 38.086 è il numero dei detenuti oggi in cella a scontare una condanna definitiva,
- circa un terzo( all'incirca 12.700 detenuti) tornerà subito in libertà
- altri 3-4 mila avranno diritto allo sconto di pena ma lasceranno le carceri in periodi successivi
- 5.009 persone agli arresti domiciliari
- 1.728 in semilibertà
- 15.685 condannati all'affidamento in prova

Nella lista infinita di chi avrà uno sconto di detenzione la maggioranza è sconosciuta ai più, ma ci sono anche nomi e volti che la gente ha imparato a conoscere come Annamaria Franzoni, Ruggero Jucker (l'imprenditore milanese che nel 2002 uccise la fidanzata).
Oppure Vanna Marchi e la figlia, Stefania Nobile, sempre che le loro condanne vengano confermate. Stesso discorso per Calisto Tanzi e Fausto Tonna, del caso Parmalat.
Riduzione automatica anche per Erika De Nardo e Omar, i ragazzi del duplice delitto di Novi Ligure.
Per tutti c'è però ancora da aspettare, lo sconto arriverà fra anni. Il solo che finirà i suoi arresti domiciliari fra pochi giorni è Cesare Previti.

L'AIFVS: l'indulto è un insulto alla decenza

L'associazione familiari e vittime della strada condanna la legge sull'indulto: "Poteva essere un atto di clemenza se pianificato nel rispetto della dignità umana, tenendo conto sia della gravità dei reati e sia del reinserimento sociale del detenuto.Ed invece è stato realizzato nel peggiore dei modi,in disprezzo dei valori della civiltà, compresa la giustizia, ed ignorandoogni elementare regola di buon senso: mentre si proclamava che l'indulto sarebbe stato circosritto solo ai reati meno gravi, vi si ricomprendeva anche il reato di omicidio!Evidenziamo anche per l'indulto che ogni atto di clemenza realizzato alla "carlona" risulta non solo offensivo per le vittime ma anche non utile per gli stessi detenuti, oltre che in contrasto con il minimo etico che dovrebbe caratterizzare la convivenza democratica."

28 luglio 2006

le reazioni a caldo dopo l'approvazione dell'indulto

Le reazioni dopo il via libera della Camera all'indulto
DI PIETRO: «Dignità svenduta dall'Unione»
GIORDANO: «Bene così ma resta una ferita nella maggioranza».

MASTELLA: «L'unica posizione sbagliata era la discriminazione morale»
D'ALEMA: «Io sono sempre stato infatti favorevole all'indulto».
FIORONI: «Credo che sia un provvedimento saggio, un atto di clemenza che sposa giustizia e carità».
CAPEZZONE: «È un atto importante e positivo. Ora, chiediamo al Senato di prendere una decisione, positiva o negativa, ma di farlo rapidamente. Sarebbe davvero negativo se si arrivasse alla pausa estiva senza una decisione definitiva delle Camere».
BERLUSCONI: «. Quando le tesi della maggioranza ci convincono e riteniamo che siano nell'interesse del Paese, non abbiamo nessuna difficoltà ad aggiungere il nostro voto al loro».

25 luglio 2006

Vittime del lavoro...ed ora anche dell'indulto

L'indulto condona 3 anni di pena anche per i reati relativi ai caduti sul lavoro o affetti da malattie professionali. Un caso per tutti: 3 mila morti da amianto soltanto per gli stabilimenti Eternit.

Il rischio è vanificare il maxiprocesso che si aprirà l'anno prossimo a Torino contro i big boss della multinazionale svizzera che devono rispondere di disastro doloso e di un'infinità di omicidi colposi.

Grazie all'indulto, difficilmente finiranno mai in carcere e grazie all'amnistia di 5 anni, annunciata per la ripresa autunnale, non verserebbero nemmeno un euro alle vittime e ai loro familiari.

Stessa sorte toccherà agli operai della Fiat affetti da "sindromi da sforzo ripetuto" alle mani, alle spalle e alle braccia, per gli inadeguati ritmi lavorativi a cui erano sottoposti e a quelli della Bayer e Glaxo, per i presunti danni alla salute provocati da farmaci come il Lipobay e il Lanoxin. Per questi reati, oggi, in carcere non c'è nessuno. Grazie all'indulto, non ci entrerà nessuno nemmeno in futuro.

22 luglio 2006

Scontro di opinioni sull'indulto

ROMA - Per Di Pietro sarebbe "immorale" allargarlo ai reati finanziari ed aggiunge:"Noi dell'Italia dei Valori non abbiamo mai detto che sfiduceremo il governo; piuttosto abbiamo detto che lo appoggeremo dall'esterno ma mai che lo sfiduceremo perché abbiamo fatto un patto con gli elettori".

Per Mastella invece l'indulto va bene così com'è e replica: "Le persone forti non hanno alcuna paura quando assumono iniziative di clemenza rispetto ad un mondo che ha bisogno di essere guardato con una dimensione umana. Nel testo proposto alla commissione non mi sembra vi siano eccessi o negligenze morali".