MILANO - A quasi un anno dalla notte che stroncò la carriera di Paolo Calissano e soprattutto la vita della brasiliana Ana Lucia Bandiera, l'attore racconta di non sentirsi affatto responsabile per la morte della brasiliana, per la quale è stato, per altro, ritenuto responsabile.
Non è ancora stato liberato (uscirà dal carcere solo a gennaio del 2007) ma già rilascia dichiarazioni riguardo al suo proseguimento di carriera, cene, fiction e fama.
29 agosto 2006
20 agosto 2006
Indulto per il barbaro omicidio della suora di Chiavenna
CHIAVENNA (SONDRIO) - Veronica Pietrobelli, 23 anni, è libera con tre di anticipo, per l'omicido della suora, "in nome di Satana", che ha perpetrato, con altre due complici, all'epoca minorenni, nel parco delle Regine Giganti a Chiaravenna.
Non rimetterà piede a Chiavenna, né i conoscenti di un tempo sarebbero pronti ad accoglierla: già gridano all'ingiustizia.
Il parroco, don Ambrogio Balatti, è perplesso e ritiene che il provvedimento sia "eccessivo, troppo generoso" ed insieme al fratello della vittima auspica, un reale pentimento per le giovani omicide che il 6 giugno del 2006 si sono macchiate di un reato così grave.
Ambra Gianasso, condannata a dodici anni e 4 mesi, resta reclusa nel carcere di Torino, ma presto potrebbe godere della semilibertà.
Andrà forse meglio a Milena De Giambattista, che da un paio di mesi si trova a Grezzana, Verona, nella comunità di don Antonio Mazzi, dove sta scontando la stessa pena di Veronica. Anche a lei potrebbero applicarsi i benefici dell'indulto.
Non rimetterà piede a Chiavenna, né i conoscenti di un tempo sarebbero pronti ad accoglierla: già gridano all'ingiustizia.
Il parroco, don Ambrogio Balatti, è perplesso e ritiene che il provvedimento sia "eccessivo, troppo generoso" ed insieme al fratello della vittima auspica, un reale pentimento per le giovani omicide che il 6 giugno del 2006 si sono macchiate di un reato così grave.
Ambra Gianasso, condannata a dodici anni e 4 mesi, resta reclusa nel carcere di Torino, ma presto potrebbe godere della semilibertà.
Andrà forse meglio a Milena De Giambattista, che da un paio di mesi si trova a Grezzana, Verona, nella comunità di don Antonio Mazzi, dove sta scontando la stessa pena di Veronica. Anche a lei potrebbero applicarsi i benefici dell'indulto.
18 agosto 2006
Indulto: affare d'oro per gli affaristi!
MILANO - Finanzieri, banchieri, immobiliaristi. I nomi più noti? Fazio, Fiorani, Consorte, Ricucci, Tanzi, Geronzi, Cragnotti. Per loro i tre anni di sconto di pena previsti dall'indulto hanno il sapore della certezza della libertà.
La nuova legge aiuterà tutti loro, in caso di eventuale condanna, a fare pochi o nessun giorno di carcere perché l'indulto - che copre tutti i reati commessi entro il 2 maggio scorso - "abbuona" di fatto sei, e non tre, anni di carcere, grazie alla possibilità di accedere prima del tempo all'affidamento ai servizi sociali e, in generale, alle misure alternative.
Considerando quanti chiederanno il giudizio abbreviato (con lo sconto di un terzo della pena) e che alcuni di loro hanno problemi di salute e di età, il gioco è fatto. Da ultimo, non va dimenticato che molte di queste indagini arriveranno a processo per il rotto della cuffia, grazie alla legge ex Cirielli, che riduce i tempi di prescrizione.
La nuova legge aiuterà tutti loro, in caso di eventuale condanna, a fare pochi o nessun giorno di carcere perché l'indulto - che copre tutti i reati commessi entro il 2 maggio scorso - "abbuona" di fatto sei, e non tre, anni di carcere, grazie alla possibilità di accedere prima del tempo all'affidamento ai servizi sociali e, in generale, alle misure alternative.
Considerando quanti chiederanno il giudizio abbreviato (con lo sconto di un terzo della pena) e che alcuni di loro hanno problemi di salute e di età, il gioco è fatto. Da ultimo, non va dimenticato che molte di queste indagini arriveranno a processo per il rotto della cuffia, grazie alla legge ex Cirielli, che riduce i tempi di prescrizione.
Etichette:
le leggi,
nuovi casi di indulto
14 agosto 2006
Bari: nuovi rientri in carcere dopo l'indulto
MOLA DI BARI - Beneficia dell'indulto, esce dal carcere, torna a casa, commette una serie di violazioni e fa ritorno nella casa circondariale di Bari.
Protagonista della vicenda è Francesco Brunetti, 44 anni, di Mola, arrestato per estorsione e violenza privata, per ben due volte, si era sottratto all'obbligo di firma cui doveva quotidianamente attenersi presso il comando della tenenza carabinieri.
Per lui sono scattate le manette e sono stati così vanificati i benefici del condono.
Le porte delle carceri si sono spalancate, per circa un centinaio di detenuti facenti capo al territorio a Sud-Est di Bari, intensificando le attività di controllo e osservazione, per evitare la reiterazione dei delitti e la ricaduta degli ex detenuti nel tunnel delle attività illecite.
Protagonista della vicenda è Francesco Brunetti, 44 anni, di Mola, arrestato per estorsione e violenza privata, per ben due volte, si era sottratto all'obbligo di firma cui doveva quotidianamente attenersi presso il comando della tenenza carabinieri.
Per lui sono scattate le manette e sono stati così vanificati i benefici del condono.
Le porte delle carceri si sono spalancate, per circa un centinaio di detenuti facenti capo al territorio a Sud-Est di Bari, intensificando le attività di controllo e osservazione, per evitare la reiterazione dei delitti e la ricaduta degli ex detenuti nel tunnel delle attività illecite.
Etichette:
casi di reati dopo l'indulto,
nuovi casi di indulto
13 agosto 2006
Un indulto fatto male ed inutile
Le dichiarazioni shock di Daniele B.,ex rapinatore, uscito con 3 anni di anticipo grazie all'indulto.
I carcerati sono solo stati uno strumento per far uscire gli amici dei nostri politici inadeguati e corrotti.
Il ministro Mastella ha sbagliato non doveva liberarci ad agosto, nel mese delle vacanze pochi aiuti per gli ex carcerati
I carcerati sono solo stati uno strumento per far uscire gli amici dei nostri politici inadeguati e corrotti.
Il ministro Mastella ha sbagliato non doveva liberarci ad agosto, nel mese delle vacanze pochi aiuti per gli ex carcerati
Etichette:
dichiarazioni,
nuovi casi di indulto
09 agosto 2006
Sulla scia della "generosità" di Mastella, serial killer chiede permesso premio
GENOVA - Donato Bilancia ha confessato di aver ucciso 17 persone ed è stato condannato a 13 ergastoli, ma pensa di poter beneficiare dell'indulto: presenterà una richiesta di permesso-premio al magistrato di sorveglianza.
Il pm Enrico Zucca, che raccolse la confessione dell'assassino, taglia corto: "La Cassazione esclude tassativamente che all'ergastolo si possa applicare l'indulto, anche in relazione all'ammissione dei benefici penitenziari". E poi mancherebbero i presupposti per un permesso: Bilancia ha avuto comportamenti "irregolari" in prigione, è considerato "pericoloso socialmente" e non si è mai pentito".
Mastella, sottolinea: "fino ad ora non abbiamo riscontrato degli eccessi nel comportamento di coloro che sono usciti. Mi auguro che sappiano gestire con responsabilità questo atto di generosità del Parlamento".
Il governo ha stanziato tredici milioni di euro per pagare tirocini di formazione a duemila ex detenuti che beneficiano dell'indulto, e garantire a chi esce dal carcere un sostegno economico.
Il pm Enrico Zucca, che raccolse la confessione dell'assassino, taglia corto: "La Cassazione esclude tassativamente che all'ergastolo si possa applicare l'indulto, anche in relazione all'ammissione dei benefici penitenziari". E poi mancherebbero i presupposti per un permesso: Bilancia ha avuto comportamenti "irregolari" in prigione, è considerato "pericoloso socialmente" e non si è mai pentito".
Mastella, sottolinea: "fino ad ora non abbiamo riscontrato degli eccessi nel comportamento di coloro che sono usciti. Mi auguro che sappiano gestire con responsabilità questo atto di generosità del Parlamento".
Il governo ha stanziato tredici milioni di euro per pagare tirocini di formazione a duemila ex detenuti che beneficiano dell'indulto, e garantire a chi esce dal carcere un sostegno economico.
Etichette:
dichiarazioni,
le leggi,
nuovi casi di indulto
05 agosto 2006
Indulto: occupata la cattedrale di Palermo ed errori nelle scarcerazioni al nord
PALERMO - Un centinaio di detenuti, 21 dei quali beneficiari dell'indulto, hanno occupato stamane la cattedrale per chiedere un lavoro.
MONTANO LUCINO - L'ex sindaco condannato per molestie sessuali su 32 ragazzini, è stato scarcerato per effetto del provvedimento di clemenza.
BRESCIA - la procura ha allertato le questure italiane a causa dell'errata scarcerazione (sempre per l'indulto) di sei detenuti considerati altamente pericolosi.
MONTANO LUCINO - L'ex sindaco condannato per molestie sessuali su 32 ragazzini, è stato scarcerato per effetto del provvedimento di clemenza.
BRESCIA - la procura ha allertato le questure italiane a causa dell'errata scarcerazione (sempre per l'indulto) di sei detenuti considerati altamente pericolosi.
04 agosto 2006
Nuove polemiche accolgono la richiesta della grazia da parte del capo della banda della Uno Bianca
Roberto Savi, capo della banda della Uno Bianca, chiede la grazia e scoppiano le polemiche.
Mastella: "Savi può chiedere grazia ma io posso non essere daccordo"'
Reazioni indignate, dall'associazione che riunisce i familiari delle vittime della banda, alla quale hanno fatto eco, oggi, quella del vicesindaco di Rimini, del sostituto procuratore generale di Bologna e anche dell'Osservatore Romano.
Il quotidiano del Vaticano insorge: "Come osa questo feroce assassino, pluriomicida, fra l'altro ex poliziotto, chiedere clemenza, il perdono dello Stato?".
Il fatto, poi, che Savi abbia deciso di avanzare la richiesta senza chiedere il parere del proprio avvocato - così come riferito ieri dallo stesso legale, Donatella De Girolamo - lascia stupito il sostituto procuratore generale di Bologna, Vito Zancani: "Ciò mi porta a credere che abbia perso il senso della realtà". e continua definendolo "un gesto di disperazione", in questo caso forse dettato dall'aver visto gli effetti dell'indulto, su altri detenuti.
Durissime anche le esteranzioni di Gasparri: "assassini come Savi dovrebbero finire i loro giorni dietro le sbarre ma è possibile che il governo di centrosinistra valuti altre ipotesi, annoverando nel suo schieramento terroristi come D'Elia, indagati per violenze come Caruso e Farina .Potrebbero immaginare per Savi una nomina a senatore a vita o l'ingresso nel governo dove non sfigurerebbe certamente accanto a Mastella che ha riempito le città di criminali con l'indulto e accanto ai personaggi già citati".
Mastella: "Savi può chiedere grazia ma io posso non essere daccordo"'
Reazioni indignate, dall'associazione che riunisce i familiari delle vittime della banda, alla quale hanno fatto eco, oggi, quella del vicesindaco di Rimini, del sostituto procuratore generale di Bologna e anche dell'Osservatore Romano.
Il quotidiano del Vaticano insorge: "Come osa questo feroce assassino, pluriomicida, fra l'altro ex poliziotto, chiedere clemenza, il perdono dello Stato?".
Il fatto, poi, che Savi abbia deciso di avanzare la richiesta senza chiedere il parere del proprio avvocato - così come riferito ieri dallo stesso legale, Donatella De Girolamo - lascia stupito il sostituto procuratore generale di Bologna, Vito Zancani: "Ciò mi porta a credere che abbia perso il senso della realtà". e continua definendolo "un gesto di disperazione", in questo caso forse dettato dall'aver visto gli effetti dell'indulto, su altri detenuti.
Durissime anche le esteranzioni di Gasparri: "assassini come Savi dovrebbero finire i loro giorni dietro le sbarre ma è possibile che il governo di centrosinistra valuti altre ipotesi, annoverando nel suo schieramento terroristi come D'Elia, indagati per violenze come Caruso e Farina .Potrebbero immaginare per Savi una nomina a senatore a vita o l'ingresso nel governo dove non sfigurerebbe certamente accanto a Mastella che ha riempito le città di criminali con l'indulto e accanto ai personaggi già citati".
Le giustificazioni della sinistra
Molti beneficiari dell'indulto fanno ritorno in carcere dopo poche ore dalla loro liberazione, è un dato di fatto incontrovertibile, ma la sinistra minimizza.
Prodi nega si sia trattato di un "perdono generalizzato"e sottolinea l'alta percentuale con cui è stato votato il provvedimento.
Amato, dal canto suo, tiene a spiegare:"tutti gli immigrati "condannati sono sotto il nostro controllo.
Si tratta di immigrati sospettati di connessioni con attività terroristiche e condannati per reati minori come il falso documentale. L'esempio più illustre è Al Capone, condannato per evasione fiscale, che con l'indulto sarebbe uscito".
Fassino invece dichiara: "non era più rinviabile, tenuto conto che l'ultimo indulto risale a sedici anni fa".
Prodi nega si sia trattato di un "perdono generalizzato"e sottolinea l'alta percentuale con cui è stato votato il provvedimento.
Amato, dal canto suo, tiene a spiegare:"tutti gli immigrati "condannati sono sotto il nostro controllo.
Si tratta di immigrati sospettati di connessioni con attività terroristiche e condannati per reati minori come il falso documentale. L'esempio più illustre è Al Capone, condannato per evasione fiscale, che con l'indulto sarebbe uscito".
Fassino invece dichiara: "non era più rinviabile, tenuto conto che l'ultimo indulto risale a sedici anni fa".
02 agosto 2006
Indulto: liberi solo per un giorno
Da nord a sud, ieri sono usciti dal carcere 3.344 detenuti e numerosi i casi in cui la libertà è durata solo poche ore.
ROMA - Piero Melis, 54 anni, esce dal carcere e picchia la moglie in mezzo alla strada. Torna in carcere per direttissima e deve ora rispondere di tentato omicidio.
SARDEGNA - Massimiliano Formula, 32 anni, e Raimondo Muntoni, 28, usciti dal carcere di Macomer alle 18, sono andati in un bar vicino alzando un po' troppo il gomito e attirando l'attenzione di una pattuglia della polizia che è intervenuta chiedendo le loro generalità. Gli ex carcerati hanno aggredito i poliziotti, assalendoli con calci e pugni. Dopo 5 ore sono di nuovo in carcere.
GENOVA - Giovanni Calassi, 45 anni, è stato arrestato per tentata rapina cinque ore dopo essere stato scarcerato (stesso motivo per il quale era stato arrestato la prima volta!).
LOMBARDIA - Un detenuto uscito ieri è morto per overdose, la maggior parte è ritornata in carcere per tentati furti e rapine e chi, a soli 32 anni, è stato trovato morto, per over dose.
TRIESTE - E' tornato in galera a tempo di record anche Giampaolo Monteduro, sorpreso appena dodici ore dopo la scarcerazione, mentre con un paio di forbici tentava di forzare una macchina.
BOLOGNA - E' finita di nuovo dietro le sbarre anche una torinese di 33 anni sorpresa a rubare tre paia di jeans in un negozio di abbigliamento in pieno centro.
SIENA - L.C., 56 anni, in preda ai fumi dell'alcol disturbava i turisti nella centrale piazza Indipendenza. Quando i carabineri hanno provato ad intervenire, l'uomo si è dimenato. E' stato arrestato con accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Domani in processo per direttissima.
ANZIO - Un 35enne, appena liberato, si è diretto a casa dell'ex convivente - con la quale vi erano stati vari problemi durante il periodo di carcerazione - e ha iniziato ad inveire contro la madre rivolgendole gravi minacce. All'arrivo della pattuglia della polizia, l'uomo - che ha precedenti per rapina, spaccio di stupefacenti, maltrattamenti in famiglia e danneggiamento - si è scagliato contro i carabinieri, ferendone uno con una testata. I militari lo hanno immobilizzato e arrestato.
POZZUOLI - Procolo De Pasquale, non ha invece retto la notizia ed è morto all'ospedale napoletano "Loreto Mare" poche ore prima di essere scarcerato per un infarto.
COSENZA - All'opposto la vicenda di Giovanni Valentino, dimenticato in cella, per un errore.
PALERMO - E' stato, invece, arrestato dai carabinieri di Palermo, un tunisino di 28 anni: l'accusa è atti osceni in luogo pubblico, praticati davanti all'entrata del Policlinico del capoluogo siciliano, davanti ad alcuni bambini.
Mastella prova a giustificare questi fatti come "fenomeno purtroppo normalissimo" ma c'è già chi ha annunciato battaglia, come il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, secondo cui la Regione si costituirà "parte civile in tutti i procedimenti penali che dovessero essere avviati per fatti commessi, dopo la scarcerazione, da coloro che hanno beneficiato o beneficeranno dell'indulto".
ROMA - Piero Melis, 54 anni, esce dal carcere e picchia la moglie in mezzo alla strada. Torna in carcere per direttissima e deve ora rispondere di tentato omicidio.
SARDEGNA - Massimiliano Formula, 32 anni, e Raimondo Muntoni, 28, usciti dal carcere di Macomer alle 18, sono andati in un bar vicino alzando un po' troppo il gomito e attirando l'attenzione di una pattuglia della polizia che è intervenuta chiedendo le loro generalità. Gli ex carcerati hanno aggredito i poliziotti, assalendoli con calci e pugni. Dopo 5 ore sono di nuovo in carcere.
GENOVA - Giovanni Calassi, 45 anni, è stato arrestato per tentata rapina cinque ore dopo essere stato scarcerato (stesso motivo per il quale era stato arrestato la prima volta!).
LOMBARDIA - Un detenuto uscito ieri è morto per overdose, la maggior parte è ritornata in carcere per tentati furti e rapine e chi, a soli 32 anni, è stato trovato morto, per over dose.
TRIESTE - E' tornato in galera a tempo di record anche Giampaolo Monteduro, sorpreso appena dodici ore dopo la scarcerazione, mentre con un paio di forbici tentava di forzare una macchina.
BOLOGNA - E' finita di nuovo dietro le sbarre anche una torinese di 33 anni sorpresa a rubare tre paia di jeans in un negozio di abbigliamento in pieno centro.
SIENA - L.C., 56 anni, in preda ai fumi dell'alcol disturbava i turisti nella centrale piazza Indipendenza. Quando i carabineri hanno provato ad intervenire, l'uomo si è dimenato. E' stato arrestato con accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Domani in processo per direttissima.
ANZIO - Un 35enne, appena liberato, si è diretto a casa dell'ex convivente - con la quale vi erano stati vari problemi durante il periodo di carcerazione - e ha iniziato ad inveire contro la madre rivolgendole gravi minacce. All'arrivo della pattuglia della polizia, l'uomo - che ha precedenti per rapina, spaccio di stupefacenti, maltrattamenti in famiglia e danneggiamento - si è scagliato contro i carabinieri, ferendone uno con una testata. I militari lo hanno immobilizzato e arrestato.
POZZUOLI - Procolo De Pasquale, non ha invece retto la notizia ed è morto all'ospedale napoletano "Loreto Mare" poche ore prima di essere scarcerato per un infarto.
COSENZA - All'opposto la vicenda di Giovanni Valentino, dimenticato in cella, per un errore.
PALERMO - E' stato, invece, arrestato dai carabinieri di Palermo, un tunisino di 28 anni: l'accusa è atti osceni in luogo pubblico, praticati davanti all'entrata del Policlinico del capoluogo siciliano, davanti ad alcuni bambini.
Mastella prova a giustificare questi fatti come "fenomeno purtroppo normalissimo" ma c'è già chi ha annunciato battaglia, come il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, secondo cui la Regione si costituirà "parte civile in tutti i procedimenti penali che dovessero essere avviati per fatti commessi, dopo la scarcerazione, da coloro che hanno beneficiato o beneficeranno dell'indulto".
Indulto: torna in carcere dopo 5 ore per tentato furto
GENOVA - Un 45enne, uscito ieri sera alle 22 dal carcere di Marassi grazie all'indulto, e' stato arrestato dopo cinque ore e mezzo della Polfer di Genova per tentato furto.
L'uomo, con precedenti penali per reati analoghi, dopo aver vagato per alcune ore in città, ha sfondato la vetrata di una pizzeria per rubare.
L'uomo, con precedenti penali per reati analoghi, dopo aver vagato per alcune ore in città, ha sfondato la vetrata di una pizzeria per rubare.
Etichette:
casi di reati dopo l'indulto
Le prime scarcerazioni
Da Catanzaro parte il via per il primo detenuto scarcerato grazie all'applicazione dell'atto di clemenza. Anselmo Novello, condannato per omicidio.
A Torino i primi detenuti beneficiari sono stati due condannati per omicidio e un condannato per rapine.
A Milano Grazia e Patrizia, entrambe detenute per reati di droga, sono state le prime recluse a lasciare il carcere di San Vittore.
A Napoli troveranno la libertà circa 250 detenuti, condannati in maggior parte per scippi, rapine, spaccio di droga, omicidio.
A Palermo una piccola folla di parenti e amici attende l'uscita dei primi detenuti che hanno beneficiato dell'indulto, alcune decine.
Saranno invece oltre 2.000 le persone che a Roma usufruiranno immediatamente dell'indulto.
A Torino i primi detenuti beneficiari sono stati due condannati per omicidio e un condannato per rapine.
A Milano Grazia e Patrizia, entrambe detenute per reati di droga, sono state le prime recluse a lasciare il carcere di San Vittore.
A Napoli troveranno la libertà circa 250 detenuti, condannati in maggior parte per scippi, rapine, spaccio di droga, omicidio.
A Palermo una piccola folla di parenti e amici attende l'uscita dei primi detenuti che hanno beneficiato dell'indulto, alcune decine.
Saranno invece oltre 2.000 le persone che a Roma usufruiranno immediatamente dell'indulto.
01 agosto 2006
Requisiti per beneficiare dell'indulto
Il provvedimento che concede l’indulto è stato promulgato ed in poche ore la legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed è già entrata in vigore, da oggi, primo agosto 2006.
La versione finale del provvedimento, concede l’indulto per tutti i reati commessi fino a tutto il 2 maggio 2006, nella misura non superiore a tre anni per le pene detentive e non superiore a 10.000 euro per quelle pecuniarie.
Non potrà usufruire dell'indulto chi avrà commesso uno o più dei seguenti reati:
- associazioni sovversive
- associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico
- arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale
- addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale
- attentato per finalità terroristiche o di eversione
- atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi
- devastazione, saccheggio e strage
- sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione
- banda armata
- associazione per delinquere
- associazione di tipo mafioso
- strage
- riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù
- prostituzione minorile
- pornografia minorile
- detenzione di materiale pornografico
- iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile
- tratta di persone
- acquisto e alienazione di schiavi
- violenza sessuale
- atti sessuali con minorenne
- corruzione di minorenne
- sequestro di persona a scopo di estorsione
- usura
- riciclaggio
Il beneficio dell’indulto, è un provvedimento di clemenza e di urgenza, sarà revocato di diritto se chi ne ha usufruito commette, entro cinque anni dalla data di entrata in vigore di questa legge, un delitto non colposo per il quale riporti condanna a pena detentiva non inferiore a due anni.
La versione finale del provvedimento, concede l’indulto per tutti i reati commessi fino a tutto il 2 maggio 2006, nella misura non superiore a tre anni per le pene detentive e non superiore a 10.000 euro per quelle pecuniarie.
Non potrà usufruire dell'indulto chi avrà commesso uno o più dei seguenti reati:
- associazioni sovversive
- associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico
- arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale
- addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale
- attentato per finalità terroristiche o di eversione
- atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi
- devastazione, saccheggio e strage
- sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione
- banda armata
- associazione per delinquere
- associazione di tipo mafioso
- strage
- riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù
- prostituzione minorile
- pornografia minorile
- detenzione di materiale pornografico
- iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile
- tratta di persone
- acquisto e alienazione di schiavi
- violenza sessuale
- atti sessuali con minorenne
- corruzione di minorenne
- sequestro di persona a scopo di estorsione
- usura
- riciclaggio
Il beneficio dell’indulto, è un provvedimento di clemenza e di urgenza, sarà revocato di diritto se chi ne ha usufruito commette, entro cinque anni dalla data di entrata in vigore di questa legge, un delitto non colposo per il quale riporti condanna a pena detentiva non inferiore a due anni.
Iscriviti a:
Post (Atom)